MUTUI ACQUISTO CASA
Fonte: www.facile.it
Come si stanno muovendo i tassi a luglio 2025
Chi cerca oggi un mutuo a tasso fisso può ottenere un TAN attorno al 3,2-3,5% per durate a 20 o 30 anni, mentre i tassi variabili partono da circa il 3,0%, ma con margini di ulteriore ribasso se il ciclo dei tagli BCE dovesse continuare. La differenza quindi si assottiglia e il variabile torna ad attrarre chi è disposto ad accettare una certa dose di rischio, soprattutto in ottica di risparmio nei primi anni.
Quanto si può risparmiare scegliendo il tasso variabile
Facciamo un esempio pratico: per un mutuo da 150.000 euro a 25 anni, chi sceglie oggi il variabile può pagare una rata mensile di circa 720 euro, contro i 750 euro del fisso. Una differenza di 30 euro al mese, che in 5 anni diventano oltre 1.800 euro. Ma attenzione: se i tassi tornassero a salire, il vantaggio iniziale potrebbe svanire.
Il profilo giusto per ogni tipo di mutuo
In questo momento, il mutuo a tasso fisso resta ideale per chi vuole la certezza della rata invariabile nel tempo e non vuole correre rischi. Il variabile, invece, può essere una scelta conveniente per i più flessibili, magari con una buona disponibilità economica o l’idea di estinguere il mutuo anticipatamente.
Le banche tornano a proporre anche il variabile con cap
Una via intermedia interessante, che diverse banche stanno riproponendo, è il tasso variabile con cap: una formula che prevede un tetto massimo oltre il quale il tasso non può salire. Una soluzione di compromesso tra il risparmio del variabile e la sicurezza del fisso, utile in un periodo come questo di transizione monetaria.
In sintesi: cosa conviene davvero?
Oggi più che mai la scelta tra fisso e variabile non è scontata. Il consiglio è valutare con attenzione il proprio profilo economico, tenere d’occhio l’evoluzione dei tassi e, se possibile, chiedere simulazioni personalizzate a più banche o tramite un consulente. Il 2025 potrebbe segnare un ritorno alla competitività dei mutui variabili, ma la prudenza resta fondamentale.